Il
2 novembre 1536 tra i testimoni di un atto della congregazione
di Arcisate figurano Antonio Vanoni del fu Ariolo Comolli
e il prete Paolo Comolli di Bernardo, canonico della chiesa
di S. Vittore. Questi due personaggi meritano qualche riga in più.
- Antonio
Vanoni del fu Ariolo Comolli ha una svolta nella sua carriera
l'anno successivo: il 21 maggio 1537 i notabili di Arcisate lo
eleggono "camparo" (guardia campestre) del paese; nell'atto
il suo nome appare come Antonio Vanoni de Comolo (Comolli). Tra
i designati come "estimatori" (giudici) del suo operato
c'è Battista Temporino de Comolli e tra i testimoni dell'atto
c'è Antonio Temporino de Comolli del fu Battista.
-
Lo stesso prete Paolo Comolli ricorre come teste in numerosi altri
documenti dell'epoca (ad esempio un atto del 24 febbraio 1546
e un atto del 9 settembre 1559). Poteva essere un personaggio
non integerrimo, stando ad alcuni documenti che attestano indagini
delle autorità ecclesiastiche circa la sua effettiva qualifica
come sacerdote: pare che avesse smarrito le prove della sua ordinazione.
Non ci fu verso di cavargliele. Nel 1558 risulta annoverato tra
i (piccoli) possidenti terrieri di Arcisate.
Nel
1556 viene assunto ad Arcisate un maestro di grammatica:
è la prima attestazione dell'istruzione elementare in paese.
Non si tratta di una scuola pubblica, ma di un contratto privato
con un insegnante assunto per insegnare a leggere e scrivere (Giovanni
Antonio de Pongis, proveniente da Intra). Il contratto e le relative
spese vengono gestiti da quattro facoltosi cittadini: due Mozzoni
(della famiglia nobiliare di cui si ammira ancora oggi a Bisuschio
la splendida Villa Cicogna-Mozzoni) e due Comolli (Alessandro
Comolli del fu Giovanni e Luigi Comolli del fu Giorgio).
Il
15 marzo 1558 un atto della congregazione viene siglato alla
presenza di un notaio e due pronotai di Arcisate, tra cui Giovanni
Antonio Comolli del fu Tommaso. In seguito le firme di vari
notai Comolli appariranno in calce ad atti della comunità.
Nel
mese di novembre 1558 viene eletto console di Arcisate Francesco
de Gunela de Comolo (Comolli), del fu Stefano. Suo luogotenente
è eletto Cesare Comolli del fu Battista. Numerosi
altri Comolli figurano tra i membri della congregazione.
Il
30 novembre 1560 una settantina di abitanti di Arcisate,
in rappresentanza dell'intera comunità, si riuniscono in
convocazione per eleggere "i discreti e prudenti nobili Luigi
Buzzi, Ercole Visconti e Alessandro Comolli quali loro Sindaci
e Procuratori, per agire a loro nome per investire, denunciare,
vendere beni comunitari, prendere a prestito soldi, deputare e nominare
i consoli, i campari e il vaccaro, stabilendo il loro salario. Fare
inoltre qualsiasi statuto e ordinamento".
Tra le firme dei 73 arcisatesi compaiono numerosi Comolli:
- Magistro
Comolli Alessandro fu Giovanni;
- Magistro
Comolli Antonio fu Bartolomeo;
- Comolli
Baldassarre fu Giuseppe;
- Comolli
Botte Giovanni Maria fu Vincenzo;
- Comolli
Giacomo di Antonio detto Vanetto;
- Comolli
Giacomo fu Francesco;
- Comolli
Giovanni fu Pietro detto Grezi;
- Comolli
Giovanni Maria fu Gerolamo;
- Comolli
Giovanni Stefano fu Battista;
- Comolli
Marco fu Andrea;
- Comolli
Paolo fu Luigi;
- Comolli
Pietro Donato fu Donato;
- Comolli
Stefano fu Antonio;
- Comolli
Stefano fu Giacomo;
- Comolli
Stefano fu Giovanni Tognino;
- Comolli
Temporini Luigi fu Battista;
- Comolli
Temporino Antonio fu Battista;
- Comolli
Tommaso di Pietro;
- Comolli
Vincenzo di Gabriele.
La
visita pastorale di S. Carlo Borromeo nel 1574 è l'occasione
in cui si documenta con una certa ampiezza la fisionomia dei paesi
della Valceresio. All'epoca risulta con certezza che il cognome
Comolli è il più diffuso ad Arcisate (19 capifamiglia)
e presente anche a Brenno.
In
generale, a partire dalla seconda metà del Cinquecento le
tracce di Comolli nei documenti si moltiplicano. Impossibile ricordarne
qui ogni apparizione: v. il ricchissimo libro di G. Buzzi e C. Buzzi
citato in fondo alla pagina. Ecco in ordine sparso alcuni esempi
tra il Cinquecento e l'Ottocento.
Il
temperamento comollesco sembra a volte un po' rissoso. Ecco
dunque ricordati alcuni Comolli eccessivamente esuberanti.
- Nel
1559 Battista Comolli detto Temporino aggredisce, insulta e percuote
Stefano de Pozolo. L'offeso alla fine accetta di firmare un atto
di perdono-remissione (al cospetto del notaio Giovanni Antonio
Comolli del fu Cesare).
- Nel
1617, un episodio davvero increscioso: una notte, il reverendo
chierico Francesco Comolli (per l'occasione in abiti civili e
coperto da un mantello) e suo fratello Giovanni Antonio Comolli,
armati di archibugio, fermano e terrorizzano due viandanti. Forse
effettuavano una specie di ronda, fatto sta che fortunatamente
non ci furono conseguenze. Eccettuato, naturalmente, un certo
scalpore di cui è rimasta traccia in alcuni documenti con
le testimonianze degli aggrediti.
Ma
il temperamento comollesco risulta anche incline all'arte. In particolare,
l'arte della lavorazione della pietra (come ricordato in
apertura di questa sezione: Comolli nella
storia). Non solo la zona di Arcisate è da sempre legata
a tale settore, non solo nei secoli vari Comolli risultano proprietari
di cave e fornaci o impegnati in attività edili. Bisogna
anche ricordare un artista di discreta fama, Gian Battista Comolli,
scultore del primo Ottocento (il quale però era di origini
piemontesi). Ecco alcune pagine web che ne ricordano l'attività:
Dalla
pietra alla carta... Due fratelli Comolli, nel primo Settecento,
diedero un significativo contributo alla salvaguardia del patrimonio
informativo/documentale della comunità (per il quale
si stava dannando anche il celebre Sormani):
Ci
sono tracce, inoltre, di altre professioni comollesche:
Quanto
allo status socio-economico, i Comolli erano stratificati
in varie classi e professioni. Dai più umili (contadini e
lavoranti vari) a quelli di rango più elevato.
- In
base ai dati catastali del 1558 relativi alla pieve di Arcisate,
i maggiori proprietari terrieri risultano gli "heredi
de Georgio Andriolo et Tognino de Comolo" con la bellezza
di 871 pertiche (una pertica milanese equivaleva a circa 655 mq).
Seguono, dopo Visconti (119 pertiche) e Mozzoni (107 pertiche),
il già nominato prete Paolo Comolli (92 pertiche, possedute
insieme al nipote), e via via altri Comolli nelle zone basse della
classifica. Da notare che all'epoca i terreni di Arcisate sono
prevalentemente in mano a privati, mentre quelli di Brenno appartengono
per lo più a enti religiosi.
- Oltre
a notai e religiosi, molti Comolli hanno ricoperto cariche
pubbliche. In aggiunta ai personaggi e funzionari sopra citati,
tra le file dei Comolli della pieve di Arcisate si annoverano:
un podestà Francesco Comolli (citato nel 1633) un console
Francesco Comolli fu Luigi (1699, che presiede la comunità
sottoposta ai Visconti), un console Giovanni Comolli (1746 - Arcisate)
e un console Domenico Comolli (1746 - Brenno), un console Francesco
Comolli (1750 - Brenno). Nel 1777 risulta una sorta di "monopolio"
dei Comolli arcisatesi: Vincenzo Comolli (console), Francesco
Comolli (sindaco), Giovanni Maria Comolli (deputato del personale
pubblico) e altri notabili. Anche nell'Ottocento e, in misura
minore, nel Novecento, negli atti pubblici ricorre spesso il cognome
Comolli.
Nell'Ottocento
si possono contare svariate apparizioni di Comolli nei documenti
ufficiali.
- Intorno
al 1821-1824 un Giambattista Comolli (o Gio. Battista Comolli)
viene processato dagli austriaci per tradimento e infine assolto
(http://www.cronologia.it/storia/a1821d.htm).
- Numerosi
Comolli sono ricordati tra le vittime del colera (epidemie del
1836 e del 1855).
- Nell'agosto
1848 le truppe garibaldine, di stanza a Induno, requisiscono ad
Arcisate viveri e bestiame: tra i malcapitati c'è un Domenico
Comolli a cui viene sequestrato un cavallo.
- La
banda musicale di Arcisate viene fondata nel 1855: il suo primo
direttore è Costantino Comolli.
- Nel
1867 viene istituita la Società di mutuo soccorso fra gli
operai, artisti, commercianti e agricoltori di Arcisate. Tra i
soci figurano Giacomo Comolli fu Battista e Giovanni Comolli fu
Domenico. Tra i consiglieri e controllori c'è Omobono Comolli.
- L'analoga
Società Operaia di Mutuo Soccorso di Brenno (costituita
poco più tardi) ha come presidente Rocco Comolli, e vari
Comolli tra i soci.
Tra
Ottocento e Novecento le vicende dei Comolli e della Valceresio
si estendono oltre i confini nazionali. La causa principale
è l'emigrazione, ma si intreccia con altri fattori.
- Come
già ricordato, si crea ad esempio una folta comunità
di Comolli a Barre, nel Vermont (USA).
Una lista di Comolli emigrati negli USA
prima del 1900 è stata gentilmente fornita da David
Baker.
James Brusa ha segnalato altre tracce di
Comolli nel Vermont.
- Nel
1885 viene fondata a Brenno una Scuola di disegno industriale.
Il primo insegnante è Carlo Comolli, figlio di Pietro.
Il direttore della scuola è Rocco Comolli (sopra citato
come presidente della S.O.M.S.), che nel 1900 ottiene finanziamenti
dai concittadini emigrati in America. Nel testo della richiesta,
il direttore sottolinea l'ottima reputazione della Scuola: "Fu
premiata nell'Esposizione di Milano, Torino, ed ora è l'unica
del Mandamento ammessa alla grande Esposizione Universale di Parigi".
- Un
Cesare Comolli lascia tracce di sé in Argentina. "Cesare
Comolli nacque a Torino, si stabilì nel sudest della provincia
di Cordoba tra La Carlota e Rio Cuarto zona praticamente deserta
prima del 1900. Quando iniziò il periodo della colonizzazione,
Comolli era ormai una persona molto conosciuta, che aveva viaggiato
allinterno del paese latinoamericano e aveva tessuto rapporti
con importanti personalità. I grandi latifondisti proprietari
nella zona come Julio A. Roca e Antonio De Marchi diedero lincarico
al Comolli di colonizzare le loro terre. Le superfici delle colonie
fondate da Comolli ascendevano a 108.746 ettari con laiuto
di 400 famiglie italiane e con una produzione media annua di cereali
che superava le 100.000 tonnellate. Sposò Giuseppina Bruno
da cui ebbe in figlio Guido, dottore in scienze economiche e sociali.
Negli anni 20 di questo secolo tornò in Italia dove curò
con particolare attenzione il frutteto di sua proprietà
a Cinzano sulla collina torinese dove disponeva di oltre 10.000
alberi da frutto, meli, peri, peschi, ciliegi, albicocchi. fu
insignito dal Ministero dellEconomia Nazionale della medaglia
dargento per la sua attività." (segnalazione
di Giancarlo Libert, trifula@libero.it,
Uff. Stampa e Relazioni Esterne, Associazione Piemontesi nel Mondo).
Il
Novecento si apre con l'ing. Antonio Comolli come sindaco
di Arcisate. Molti Comolli lasciano il loro segno nelle vicende
locali e non. E molte famiglie Comolli hanno portato su di sé
i segni dei tempi.
Da
notare che, ancora ai primi del Novecento, il cognome Comolli era
talmente frequente ad Arcisate che si rendeva quasi necessario identificare
gli individui o i ceppi familiari mediante soprannomi
dialettali (segnalazione di Livio Comolli in un articolo dedicato
a questo sito - v. anche Dicono di noi).
Comolli
caduti nella I Guerra Mondiale:
- Comolli
Alfieri (di Carlo): caporale 42° regg. Fanteria, nato il 28
ottobre 1885 a Brenno Useria, disperso il 10 ottobre 1916 sul
Carso in azione di combattimento; Medaglia di bronzo al valor
Militare.
- Comolli
Cesare (di Pietro): caporale magg. 15° regg. Bersaglieri,
nato il 2 novembre 1883 ad Arcisate, morto il 23 settembre 1916
sul campo per ferite riportate in combattimento.
- Comolli
Eligio (di Giovanni): caporale 154° regg. Fanteria, nato il
19 settembre 1891 ad Arcisate, morto il 24 novembre 1915 a Oslavia
per le ferite riportate in combattimento.
- Comolli
Giovanni (di Domenico): caporale 68° regg. Fanteria, nato
il 23 ottobre 1888 ad Arcisate, morto il 9 dicembre 1916 ad Arcisate
per malattia.
- Comolli
Umberto (di Angelo): soldato 53° regg. Fanteria, nato il 21
febbraio 1893 ad Arcisate, morto il 4 novembre 1918 a La Spezia
per malattia.
Comolli
caduti nella II Guerra Mondiale:
- Comolli
Giuseppe, soldato (mancano altri dati).
- Comolli
Luciano, partigiano (a cui sono intitolati Largo Comolli a Varese,
vicino alla Stazione Nord, e una via Comolli a Brenno).
- Si
ha notizia anche di un Comolli piacentino, partigiano: il comandante
di brigata Giuseppe Comolli detto "Pippo" (vedere www.partigiani-piacentini.net/storia.htm).
- Un
sergente Comolli è ricordato nell'ambito della battaglia
di Isbuscenskij, tra cavalleria italiana e armata rossa, 23 agosto
1942 (http://www.cronologia.it/battaglie/batta40.htm).
- Valentina
Comolli segnala che molti Comolli lombardi vivono a Oleggio Castello
e uno è citato nel libro di Giorgio Bacchetta L'imboscata
al "Prascìn". Ricordi di guerra ed episodi partigiani
(ed. Hudson's, Arona 1998).
- Il
sottotenente Riccardo Comolli viene decorato (alla memoria) con
la medaglia di bronzo al valor militare:
"Dalla Gazzetta Ufficiale n. 231 del 13 settembre
1956 (Supplemento Ordinario):
MEDAGLIE di BRONZO al VALOR MILITARE
COMOLLI Riccardo di Roberto, distretto Roma, classe 1919, sottotenente,
3° artiglieria alpina (alla memoria)
Avuti i pezzi inutilizzati in precedente azione si distingueva
in aspro ripiegamento per ardire e sereno coraggio personale,
partecipando a furiose lotte corpo a corpo per aprire un varco
tra le masse avversarie fino a quando, catturato, decedeva in
prigionia – Fronte russo, 18 dicembre 1942-28 gennaio 1943."
(si
ringraziano per la segnalazione il dott. Mario Gallotta, Associazione
Nazionale Alpini, Gruppo di Ferrara, e il Cap. Nilo Pes).
Durante
la guerra si distingue, tra gli altri, Giuseppe Comolli, veneziano
(1919-1973): sergente maggiore del 3.o Bersaglieri, promosso
per meriti di guerra, diventa radiotelegrafista e poi cineoperatore.
Realizza per l'Istituto Luce numerosissimi filmati e documentari
di guerra (Grecia, Albania, Russia). E' assistente operatore
per Francesco De Robertis e collega di Aldo Tonti (famoso direttore
della fotografia). Nel dopoguerra lavora come documentarista
con registi importanti.
Giuseppe Comolli: foto in
divisa - ritaglio dal volume
di Piero Zanotto, "Censimento del cinema ambientale 1895-2002",
ed. Marsilio - ingrandimento
del ritaglio.
Dati e immagini sono stati forniti dal figlio, Aldo Comolli,
cavaliere di San Marco.
A
partire dal secondo dopoguerra numerose sono le apparizioni e tracce
pubbliche dei Comolli (tra cui la progettazione del grattacielo
Pirelli, a Milano, opera dell'ing. Santo Comolli, vedi Comolli
famosi), ma sarebbe improponibile riassumerle qui, e forse inutile
dato che i Comolli viventi ne conservano probabilmente memoria diretta.
Sarebbe bello se questo sito fosse uno strumento di raccolta e diffusione
per queste memorie contigue o condivise.
Altre
spigolature trovate qua e là:
-
In epoca napoleonica un Comolli appare come ufficiale nell'esercito
della Repubblica Cisalpina e si occupa del reclutamento di volontari:
Luca M. Comolli, di Milano, ha inviato una copia di un bando di
reclutamento firmato da questo Comolli (bando
di reclutamento: immagine .gif, 41 KB), segnalando anche la
presenza storica di numerosi Comolli anche in Piemonte e in particolare
nella zona di Alessandria - come in questo caso.
- Nel
1895 Angelo Comolli (1863-1943), a Milano, dà lavoro al
quattordicenne Carlo Carrà come garzone muratore. Carrà
è ai suoi primi passi nel mondo, dopo la perdita della
madre, e diventerà uno dei più celebri pittori italiani
del primo Novecento (http://www.galleriailtriangolo.com/carràmorandi.htm).
Grazie a segnalazioni di visitatori del nostro sito, ad esempio
Paolo Passerini e Felice Asnaghi, ecco qualche dettaglio su Angelo
Comolli. Pittore (negli anni Venti ha affrescato ad esempio la
chiesa di Figino Serenza) e professore (docente di pittura a Brera),
Angelo Comolli è stato un artista di fama, figlio di un
altro artista, Ambrogio. Maggiori informazioni si possono trovare
nel sito del Comune di Morimondo, dove risiede il museo civico
di Angelo Comolli: http://www.comune.morimondo.mi.it.
V. anche Comolli famosi.
- Segnalazione
del prof. Maurizio
Antonioli su un Comolli dalla vita avventurosa tra Ottocento
e Novecento: "Durante una ricerca biografica per un progetto
delle Università di Milano, Trieste, Teramo e Messina,
ho rintracciato tal Ludovico Comolli, nato a Brenno Useria il
16 settembre 1872 da Francesco e Carolina Gatti, cementista e
stuccatore, anarchico, processato nel 1889 (ma assolto) per associazione
a delinquere contro la sicurezza dello Stato, emigrato in Svizzera
e poi a Londra negli anni Novanta. Nel 1930 abitava in via Ampère
a Milano e lavorava nella ditta del fratello Antonio. La sua scheda
si trova presso l'Archivo Centrale dello Stato, Casellario Politico
Centrale, b. 1431."
- Il
capitano Gaetano Comolli (vedi A.N. Alpini, gruppo di Stradella:
http://web.infinito.it/utenti/f/f.righi/index.html)
ha meritato una Medaglia d'argento al Valor Militare, presumibilmente
nella Prima Guerra Mondiale: http://web.infinito.it/utenti/f/f.righi/medaglie.html.
- Nel
1929 il maestro Carlo Comolli, maresciallo dell'Esercito in pensione,
che aveva prestato servizio nella banda militare di Corno, viene
chiamato a dirigere il complesso bandistico "G.Verdi"
di Riola Vergato, paese sulla S.S. 64 porrettana a metà
strada tra Bologna e Pistoia (http://www.bandamusicale.it/regioni/emiliaromagna/bologna/riola/riola.php).
- Comolli
Benoit, tenente nell'esercito inglese, è caduto in azione
nel 1944 (vedere http://www.angelfire.com/sk/lestwe/canloan.html).
- Comolli
Charlie, residente in Arizona, caduto in azione nella guerra di
Corea (1953): http://distantcousin.com/military/korea/az/c.html.
- Un
Comolli non identificato appare nella lista di passeggeri di un
viaggio in nave Inghilterra-New York (1903): http://distantcousin.com/links/ships/search/1900/1903/stpaul.html.
- Nella
storia dell'architettura è citata la casa Rustici-Comolli
a Milano, progetto degli anni Trenta degli architetti Terragni
e Lingeri (cerca
con Google).
- Nella
storia dell'ingegneria edile ricorre il nome di Santo Comolli,
ingegnere meneghino (ma originario di Induno Olona) che a Milano
è stato tra i protagonisti della costruzione del grattacielo
Piaggio e del grattacielo Pirelli (v. Comolli
famosi)
- Anni
Novanta-Duemila: Paola Comolli è un'artista contemporanea,
milanese-parigina (http://www.6sulweb.it/inserzioni/arte/intro.html).
- Anni
Novanta-Duemila: don Gianmaria Comolli, cappellano dell'ospedale
S.Giuseppe di Milano, è noto nel settore del volontariato
e dell'assistenza socioumanitaria (http://www.google.it/search?q=gianmaria+comolli&hl=it&lr=).
- Ramificazioni
comollesche (geografiche e artistiche) tra Francia, Veneto e Sardegna:
la famiglia di Céline Comolli.
- Sul
Web è (sarà) possibile rintracciare progressivamente
altri riferimenti e notizie...
V.
anche Comolli famosi.
Chi
avesse notizie o curiosità, può scrivere una mail
(fabrizio@comolli.it)
oppure lasciare un messaggio nel Comolli
Forum.
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